La sirenetta
The Little Mermaid
2023
Paese
Usa
Generi
Avventura, Fantasy, Musical
Durata
135 min.
Formato
Colore
Regista
Rob Marshall
Attori
Halle Bailey
Jonah Hauer-King
Javier Bardem
Melissa McCarthy
Daveed Diggs
Awkwafina
Jacob Tremblay
La vivace sirena Ariel (Halle Bailey), giovane e ribelle figlia di Re Tritone (Javier Bardem), desidera scoprire di più sul mondo al di là del mare e, mentre esplora la superficie, si innamora dell'affascinante principe Eric (Jonah Hauer-King). Alle sirene è vietato interagire con gli umani, ma Ariel deve seguire il suo cuore e stringe un patto con la malvagia strega del mare, Ursula (Melissa McCarthy), che le offre la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, mettendo però in pericolo la sua vita e la corona di suo padre.
Remake live action del classico Disney tratto dalla fiaba di Hans Christian Anderson, titolo decisivo e cruciale del Rinascimento Disney degli anni Novanta, La Sirenetta si avvale nuovamente dei brani del compositore originale Alan Menken, ma con parole di parole di Lin-Manuel Miranda (Encanto) e, come d’abitudine per questo tipo di trasposizione della Casa di Topolino, gioca abbastanza sul sicuro riproponendo pedissequamente lo spirito e la sostanza dell’originale, che aveva lanciato un prototipo di principessa ed eroina femminile animata da un carattere deciso e determinato. Ben prima dell’uscita, la nuova versione diretta da Rob Marshall aveva molto fatto parlare di sé per il cambio di etnia del personaggio e la decisione di affidare il ruolo principale ad Halle Bailey (una soluzione tacciata di blackwashing tramite l’hashtag Twitter #NotMyAriel), ma in realtà si tratta di una scelta che, al di là delle questioni legate all’inclusività, trova una perfetta aderenza in un’ambientazione dalle tonalità caraibiche e nella forza vocale dell’attrice, assolutamente magnetica e potente sul fronte delle interpretazioni canore ma più statica nelle interazioni col principe Eric (personaggio molto meno a fuoco e col quale la chimica amorosa è pressoché azzerata). Tra i punti di forza dell’operazione c’è sicuramente la cura dinamica dei fondali marini, che la regia di Marshall, regista avvezzo ai musical, non esita a maneggiare con un’idea avvolgente e acquatica di polifonia musicale, fluttuando tra le acque con spirito spesso danzante. D’altro canto i personaggi di contorno, a cominciare dal granchio Sebastian, passando in versione “realistica” perdono spesso un bel po’ di smalto e si riducono a essere meri calchi degli originali, faticando a riprodurne la magia, l’umorismo e il ritmo. Rivedibile e molto al di sotto della parte subacquea quella sulla terraferma, segnata da dinamiche umane a dir poco impacciate. Javier Bardem è un Re Tritone particolarmente posticcio, mentre Melissa McCarthy è piuttosto azzeccata nei panni della villain Ursula, sebbene il suo personaggio non riesca agilmente ad acquisire la tridimensionalità di una cattiva a tutto tondo e si limiti anche lei alla copia carbone. Sceneggiatura di David Magee (Vita di Pi, Il ritorno di Mary Poppins). Le riprese si sono svolte anche in molte località della costa settentrionale della Sardegna, tra Santa Teresa di Gallura, Aglientu, Castelsardo e Golfo Aranci.
Remake live action del classico Disney tratto dalla fiaba di Hans Christian Anderson, titolo decisivo e cruciale del Rinascimento Disney degli anni Novanta, La Sirenetta si avvale nuovamente dei brani del compositore originale Alan Menken, ma con parole di parole di Lin-Manuel Miranda (Encanto) e, come d’abitudine per questo tipo di trasposizione della Casa di Topolino, gioca abbastanza sul sicuro riproponendo pedissequamente lo spirito e la sostanza dell’originale, che aveva lanciato un prototipo di principessa ed eroina femminile animata da un carattere deciso e determinato. Ben prima dell’uscita, la nuova versione diretta da Rob Marshall aveva molto fatto parlare di sé per il cambio di etnia del personaggio e la decisione di affidare il ruolo principale ad Halle Bailey (una soluzione tacciata di blackwashing tramite l’hashtag Twitter #NotMyAriel), ma in realtà si tratta di una scelta che, al di là delle questioni legate all’inclusività, trova una perfetta aderenza in un’ambientazione dalle tonalità caraibiche e nella forza vocale dell’attrice, assolutamente magnetica e potente sul fronte delle interpretazioni canore ma più statica nelle interazioni col principe Eric (personaggio molto meno a fuoco e col quale la chimica amorosa è pressoché azzerata). Tra i punti di forza dell’operazione c’è sicuramente la cura dinamica dei fondali marini, che la regia di Marshall, regista avvezzo ai musical, non esita a maneggiare con un’idea avvolgente e acquatica di polifonia musicale, fluttuando tra le acque con spirito spesso danzante. D’altro canto i personaggi di contorno, a cominciare dal granchio Sebastian, passando in versione “realistica” perdono spesso un bel po’ di smalto e si riducono a essere meri calchi degli originali, faticando a riprodurne la magia, l’umorismo e il ritmo. Rivedibile e molto al di sotto della parte subacquea quella sulla terraferma, segnata da dinamiche umane a dir poco impacciate. Javier Bardem è un Re Tritone particolarmente posticcio, mentre Melissa McCarthy è piuttosto azzeccata nei panni della villain Ursula, sebbene il suo personaggio non riesca agilmente ad acquisire la tridimensionalità di una cattiva a tutto tondo e si limiti anche lei alla copia carbone. Sceneggiatura di David Magee (Vita di Pi, Il ritorno di Mary Poppins). Le riprese si sono svolte anche in molte località della costa settentrionale della Sardegna, tra Santa Teresa di Gallura, Aglientu, Castelsardo e Golfo Aranci.
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