Nel tentativo di vendicare l'amico John Kreese (Martin Kove), umiliato e sconfitto da Daniel (Ralph Macchio) con l'aiuto di Miyagi (Noriyuki "Pat" Morita), Terry Silver (Thomas Ian Griffith) si finge loro amico per costringere il ragazzo a iscriversi a un torneo di karate. Terzo, esausto, capitolo della saga di Daniel Larusso, nuovamente diretto da John G. Avildsen nella speranza di continuare a far fruttare al botteghino il personaggio. Tornano i protagonisti della prima parte, compreso il fanatico sensei John Kreese e il suo dojo Kobra Kan, mentre Daniel si trova una nuova fidanzata (Robyn Lively) e apre un business di bonsai con Miyagi. Tanta stanchezza e ripetitività, una formula ormai consolidata che viene riproposta con minimi aggiustamenti e che non riesce, nemmeno a sprazzi, a recuperare la freschezza di Karate Kid – Per vincere domani (1984). Anche il pubblico si è stufato, non concedendo al terzo capitolo i lusinghieri risultati al botteghino dei suoi predecessori. Senza Avildsen al timone, due debolissimi e tristi tentativi di recuperare il franchise di Karate Kid sono stati bassamente realizzati qualche decennio dopo: Karate Kid 4 (1994), versione girlie con Hillary Swank, e The Karate Kid – La leggenda continua (2010), terrificante versione junior voluta da Will Smith per il figlioletto Jaden, che in realtà fa kung fu.