Jeffrey (Chow Yun-Fat), stanco e malinconico sicario, durante una missione ferisce per errore la giovane cantante Jennie (Sally Yeh), rendendola cieca. Il killer si innamora della ragazza e accetta un'ultima missione per pagarle l'intervento che le ridarà la vista, ma si mette contro la Triade. Inoltre, il tenace ispettore Li (Danny Lee) è sulle sue tracce. Dopo il grande successo di A Better Tomorrow (1986) e A Better Tomorrow II (1987), continua il sodalizio tra John Woo e il collega Tsui Hark in veste di produttore, con un'opera che rappresenta una svolta e una delle vette massime nella carriera del regista. Il modello è Frank Costello faccia d'angelo (1967) di Jean-Pierre Melville, ma anche il giapponese An Outlaw (1964) di Teruo Ishii, suggestioni che Woo fonde con un'estetica della violenza direttamente ispirata al cinema di Sam Peckinpah, Martin Scorsese e Sergio Leone. In un crime che si tinge dei colori del melò, l'autore porta al massimo compimento la sua poetica e i temi a lui cari, dall'amicizia (geniale il legame impossibile tra killer e poliziotto) alla possibilità di redenzione nel sacrificio, tra eroismo virile e morale cristiano-cattolica. Sublime elegia di romanticismo ed efferatezza, conosce il suo zenit nell'incredibile scontro finale, tra fiumi di sangue, voli di colombe e uno spudorato omaggio a Duello al sole di King Vidor (1946). The Killer non è solo erede diretto della New Wave (fertile periodo del cinema di Hong Kong tra gli anni Settanta e Ottanta), ma uno dei film chiave del decennio, dentro e fuori i confini dell'ex colonia britannica.