Il sofferto rapporto tra la politica birmana Aung San Suu Kyi (Michelle Yeoh) e la sua famiglia, composta dal marito Michael Aris (David Thewlis) e dai figli Alexander (Jonathan Woodhouse) e Kim (Jonathan Raggett). Sullo sfondo, la dittatura militare, le proteste e gli arresti domiciliari. Scolastico biopic firmato da Luc Besson, che si regge in toto sulla buona prova di Michelle Yeoh, perfetta nel ruolo della leader dell'opposizione birmana insignita del Nobel per la pace nel 1991. Il tono politico, elemento portante in un'opera di questo taglio, appare un mero elemento decorativo, drammatica cornice atta solamente a racchiudere la vicenda della protagonista. Risulta evidente l'intento di voler restituire una dimensione più intimista di Aung San Suu Kyi e dei suoi cari, ma la resa è incerta, la lunghezza eccessiva e il coinvolgimento emotivo quasi nullo. Da dimenticare.