Leave No Traces
Żeby nie było śladów
2021
Paesi
Polonia, Francia, Repubblica Ceca
Genere
Drammatico
Durata
160 min.
Formato
Colore
Regista
Jan P. Matuszyński
Attori
Tomasz Ziętek
Sandra Korzeniak Korzeniak
Jacek Braciak
Robert Wieckiewicz
Sebastian Pawlak
Agnieszka Grochowska
Mateusz Górski
Polonia, 1983. Il Paese è scosso dal caso di Grzegorz Przemyk, uno studente liceale picchiato a morte dalla milizia. Jurek, (Tomasz Zietek), l’unico testimone del pestaggio, da un giorno all’altro diventa il nemico numero uno dello Stato.
Ispirato a fatti realmente accaduti, Leave No Traces ripercorre una vicenda che racconta come, partendo da un episodio legato a un singolo individuo, un regime tirannico metta in moto l’intero apparato – servizi segreti, milizia, media e tribunali – per annientare l’unico testimone e le altre persone coinvolte nel caso. Dopo il sorprendente esordio con The Last Family, Jan P. Matuszynski conferma il suo stile (la cinepresa a mano sempre molto vicina ai personaggi) che, pur ricordando diversi altri autori, risulta già personale e capace di trasmettere grande realismo alla vicenda narrata. Seppur il pestaggio si esaurisca in pochi minuti, il gioco che fa la regia col fuori campo è notevole e dimostra la maturità del giovane autore. Il montaggio aiuta a scandire bene l’azione e le sequenze capaci di scuotere non mancano, soprattutto nella parte iniziale. L’eccessiva lunghezza, però, genera una certa prolissità e si ha la sensazione che una durata decisamente inferiore avrebbe reso l’opera di Matuszynski senza dubbio più efficace. Il disegno complessivo comunque funziona e anche il cast fa discretamente bene il suo dovere. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
Ispirato a fatti realmente accaduti, Leave No Traces ripercorre una vicenda che racconta come, partendo da un episodio legato a un singolo individuo, un regime tirannico metta in moto l’intero apparato – servizi segreti, milizia, media e tribunali – per annientare l’unico testimone e le altre persone coinvolte nel caso. Dopo il sorprendente esordio con The Last Family, Jan P. Matuszynski conferma il suo stile (la cinepresa a mano sempre molto vicina ai personaggi) che, pur ricordando diversi altri autori, risulta già personale e capace di trasmettere grande realismo alla vicenda narrata. Seppur il pestaggio si esaurisca in pochi minuti, il gioco che fa la regia col fuori campo è notevole e dimostra la maturità del giovane autore. Il montaggio aiuta a scandire bene l’azione e le sequenze capaci di scuotere non mancano, soprattutto nella parte iniziale. L’eccessiva lunghezza, però, genera una certa prolissità e si ha la sensazione che una durata decisamente inferiore avrebbe reso l’opera di Matuszynski senza dubbio più efficace. Il disegno complessivo comunque funziona e anche il cast fa discretamente bene il suo dovere. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
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