Leonora addio
2022
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Paolo Taviani
Attori
Nathalie Rapti Gomez
Fabrizio Ferracane
Massimo Popolizio
Claudio Bigagli
Dopo la sua morte, le ceneri di Pirandello rimangono per 11 anni al Verano: attraversano poi l'Italia in un viaggio da Roma ad Agrigento a dir poco surreale. Il viaggio verso la Sicilia è tanto travagliato quanto la sepoltura, non avvenuta subito, bensì 15 anni dopo l’arrivo delle ceneri nella sua terra natia.

Leonora addio è l’esordio in solitaria di Paolo Taviani a quattro anni di distanza dalla morte del fratello Vittorio. Riprendendo il titolo di una novella di Pirandello, Taviani fa un grande omaggio a quello scrittore che aveva già adattato, insieme a suo fratello, in Kaos (1984) e poi in Tu ridi (1998). Strutturato in una maniera decisamente libera e curiosa, Leonora addio passa dal bianco e nero al colore, interrompendo spesso il suo flusso narrativo tanto da concludersi con la trasposizione di un’altra novella, Il chiodo, che Pirandello aveva scritto poco prima di morire. Sia per il collegamento con lo scrittore siciliano sia per la presenza di numerosi funerali ed estremi saluti, si coglie come il film sia un vero e proprio “lungo addio” al fratello Vittorio, nominato anche esplicitamente con una dedica speciale. Ed è proprio questo sentimento sincero e profondo che rende la visione di questa pellicola particolarmente ricca e toccante, oltreché frutto di una raffinatezza formale a dir poco evidente. In questa rappresentazione di un’Italia vittima del suo immobilismo e delle sue superstizioni, c’è anche qualcosa che zoppica qua e là a causa di un ritmo che subisce qualche calo di troppo, ma il disegno complessivo regge alla distanza regalando un finale emozionante al punto giusto. Non era semplice dare vita a una visione tanto spontanea di fronte a tematiche complesse come queste, ma Paolo Taviani ci è riuscito firmando un lungometraggio, imperfetto ma affascinante, che lascia anche diversi spunti su cui riflettere al termine della visione. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2022.

 
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