Cinque anni dopo la misteriosa sparizione di tre studenti del Maryland, un gruppo di ragazzi di Boston (Kim Director, Jeffrey Donovan, Erica Leerhsen, Tristine Skyler e Stephen Barker Turner), muniti di videocamera, decidono di recarsi negli stessi luoghi in cui è avvenuta l'inquietante scomparsa per provare a far luce sui fatti. Durante la notte, la loro attrezzatura viene distrutta mentre i nastri saranno conservati integralmente. Verranno alla luce spaventose rivelazioni. Sull'onda del successo di The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair (1999), Joe Berlinger ha realizzato un sequel che, sfruttando pedissequamente la trovata del capostipite, risulta una copia tremendamente inutile di uno dei (piccoli) casi cinematografici più eclatanti degli anni Novanta. Azzerato ogni motivo di suspense, a causa della ovvia sensazione di già visto, il soggetto del film perde completamente di significato, nonostante il maldestro tentativo di evitare l'uso esclusivo della tecnica del found footage. Il risultato è un film involontariamente ridicolo che ha addirittura la pretesa di proporre citazione "colte" da capisaldi dell'horror come La casa 2 (1987), L'esorcista (1973) o Il presagio (1976). Inguardabile.