In una cittadina dell'Alaska, Joe Gastineaux (David Strathairn), un ex pescatore, si innamora di una cantante (Mary Elizabeth Mastrantonio) e diventa amico della figlioletta adolescente di lei (Vanessa Martinez). I guai cominceranno quando ricomparirà il fratellastro di Joe, Bobby (Casey Siemaszko), invischiato in una brutta storia di droga. Come spesso accade nei film di John Sayles, anche in Limbo due anime si intrecciano: le vicende personali dei protagonisti e un quadro sociale più ampio sui problemi e le situazioni che riguardano la società americana, in questo caso nel particolare contesto dell'Alaska, splendida e isolata, costretta ad affrontare la crisi economica, dove diverse forme di solitudine si incontrano e si scontrano. Se i personaggi sono come sempre ben tratteggiati e solidi, può riservare qualche frustrazione la narrazione, specie a causa di un finale irrisolto che può destare perplessità sulla direzione intrapresa dal film. Nel complesso però la fotografia accurata (Haskell Wexler) e il cast ben affiatato, insieme alla consueta lucidità di pensiero del suo autore, fanno di Limbo un prodotto affascinante, seppure non del tutto compiuto. Con la partecipazione di Kris Kristofferson. Presentato in concorso al Festival di Cannes.