Orazio Belli (Aldo Fabrizi) è un bidello rimasto vedovo durante la nascita di suo figlio, verso il quale nutre moltissimo amore. A costo di grandi sacrifici, l'uomo cerca di educare al meglio il ragazzo nella speranza che un giorno possa insegnare nella medesima scuola dove lavora lui.
Riuscendo a curare in maniera precisa e puntuale l'aspetto più formale della pellicola, Renato Castellani firma un film sincero e commovente capace di rendere speciale una quotidianità tutt'altro che idilliaca. Un prodotto incentrato sulle emozioni, che talvolta, però, vengono così marcate da sfiorare il patetismo. In ogni caso, l'interpretazione di Aldo Fabrizi non può lasciare impassibili e, anche se i buoni sentimenti abbondano, l'opera riesce a intrattenere a dovere. Probabilmente oscurato dall'ondata neorealista del secondo dopoguerra, Mio figlio professore è un prodotto gradevole seppur imperfetto, abile nell'alternare momenti leggeri a sequenze più toccanti.