Il mio nome è Nessuno
1973
Paesi
Italia, Francia, Rft
Generi
Western, Commedia
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Tonino Valerii
Attori
Terence, Hill
Henry Fonda
Jean Martin
R.G. Armstrong
Geoffrey Lewis
Un giovane pistolero (Terence Hill) incontra il suo idolo di sempre, il vecchio cacciatore di taglie Jack Beauregard (Henry Fonda), e decide di aiutarlo a compiere un'ultima, memorabile, impresa: sconfiggere i 150 cavalieri del mucchio selvaggio.
Nel segno di Sergio Leone, che produce e dirige alcune sequenze, Il mio nome è Nessuno è certamente uno dei migliori risultati raggiunti dal suo aiuto Tonino Valerii, se non forse il più valido, e sicuramente il più noto. Mettendo in campo una vecchia gloria del West come Fonda è facile vincere, soprattutto se a vestire i panni dell'allievo è un volto ironico e scanzonato come quello di Terence Hill, che stempera il dramma con la giusta dose di leggerezza. Anche se la vicenda in sé è piuttosto convenzionale, i gustosi duetti tra i protagonisti consentono alla narrazione, piuttosto ritmata, di svolgersi agilmente sino alla chiusa con le parole di Beauregard, rivolte al suo giovane emulo, che sono una riflessione sulla vecchiaia e sulla fine dell'epoca dei pistoleri ma anche, di riflesso, sull'inevitabile declino del genere cinematografico. Spunti interessanti all'interno, però, di una visione altalenante e decisamente prolissa. Vivace colonna sonora di Ennio Morricone, fotografia di Giuseppe Ruzzolini.
Nel segno di Sergio Leone, che produce e dirige alcune sequenze, Il mio nome è Nessuno è certamente uno dei migliori risultati raggiunti dal suo aiuto Tonino Valerii, se non forse il più valido, e sicuramente il più noto. Mettendo in campo una vecchia gloria del West come Fonda è facile vincere, soprattutto se a vestire i panni dell'allievo è un volto ironico e scanzonato come quello di Terence Hill, che stempera il dramma con la giusta dose di leggerezza. Anche se la vicenda in sé è piuttosto convenzionale, i gustosi duetti tra i protagonisti consentono alla narrazione, piuttosto ritmata, di svolgersi agilmente sino alla chiusa con le parole di Beauregard, rivolte al suo giovane emulo, che sono una riflessione sulla vecchiaia e sulla fine dell'epoca dei pistoleri ma anche, di riflesso, sull'inevitabile declino del genere cinematografico. Spunti interessanti all'interno, però, di una visione altalenante e decisamente prolissa. Vivace colonna sonora di Ennio Morricone, fotografia di Giuseppe Ruzzolini.
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