Anna (Christine Delaroche) è una giovane studentessa francese; Carlo (Nino Castelnuovo), italiano in trasferta a Parigi, fugge da una famiglia borghese per coltivare le sue aspirazioni da fotografo. Si incontrano, si piacciono, si innamorano, ma l'inaspettata gravidanza di lei metterà in crisi il rapporto. Dramma con aspirazioni sociologiche ed esistenzialiste, diretto da Vittorio De Sica su sceneggiatura di Cesare Zavattini. Girato e prodotto in Francia, il film testimonia l'ansia di fotografare un mondo in cambiamento (l'incombente ribellismo sessantottino, con il suo carico di denuncia inerente alle ipocrisie e contraddizioni tipicamente borghesi), incarnato dalle figure opposte e complementari dei due protagonisti (e una netta superiorità, sul piano morale, della figura femminile). Il risultato, a tratti didascalico, si dimostra però coerente nell'emergere di uno stile desichiano innovativo, che stigmatizza i corpi dei personaggi elevandoli a metafora di una realtà sempre più terrena e respingente. Apprezzabile tentativo di un ripensamento autoriale, rinvigorito da un cast in discreta forma (notevole la performance di Nino Castelnuovo): incerto, ma innegabilmente coraggioso. Isa Miranda è una dottoressa, Georges Wilson è il professore. Musiche di Michel Colombier, fotografia di Jean Boffety.