Durante la primavera del 1945, Benito Mussolini (Rod Steiger) si trova nella città di Milano, deciso a non arrendersi alle forze nemiche e intenzionato a raggiungere il territorio svizzero. Accompagnato da Claretta Petacci (Lisa Gastoni), tenta di eludere i controlli partigiani, fino a quando viene bloccato e arrestato presso Dongo, sul Lago di Como. Coerentemente alla propria vocazione artistica e alla necessità di raccontare importanti pagine della storia italiana, Carlo Lizzani affronta nuovamente l'argomento della Seconda guerra mondiale, a distanza di più di dieci anni dall'inteso Il processo di Verona (1963). Al crepuscolo del conflitto, gli eventi che portarono alla cattura e alla fucilazione di Mussolini per mano del colonnello partigiano Walter Audisio (Franco Nero) sono narrati dal regista con un'attenta corrispondenza alla cronaca storica, ma senza un afflato drammatico che restituisca vigore alle immagini sullo schermo. Il tentativo di ricostruire il travaglio umano ed emozionale di un uomo in fuga e alla deriva non traspare nella sua profondità e nelle sue contraddizioni; testimonianza di un fondamentale episodio che segna il tragico epilogo di un luttuoso conflitto, carente sul piano della rappresentazione e dell'interpretazione più che su quello della fedeltà ai fatti. Sceneggiatura di Lizzani e Fabio Pittorru, musiche di Ennio Morricone.