Dopo la tragica morte del marito Brian (David Duchovny), Audrey Burke (Halle Berry) deve ricominciare tutto da capo con due figlie a carico e una situazione economica fattasi improvvisamente difficile. La donna troverà inaspettato aiuto da Jerry (Benicio Del Toro), migliore amico del marito ed ex tossicodipendente in riabilitazione. Tra i due nascerà una tenera amicizia, necessaria spinta per entrambi a dare un senso nuovo alle rispettive esistenze.

Esordio a Hollywood per Susanne Bier, a seguito del successo internazionale di Non desiderare la donna d'altri (2004) e Dopo il matrimonio (2006). Un debutto poco fortunato con un melò potenzialmente nelle corde della regista danese, ma penalizzato da una sceneggiatura (di Alan Loeb) pavida, troppo convenzionale e prevedibile. Qua e là la Bier tenta qualche sprazzo estetico e narrativo (mischiando i piani temporali) cercando di rivitalizzare il tutto, ma invano. Un dramma meno urlato rispetto ai canoni della regista, ma anche meno sentito e interessante: il risultato è quindi monotono, sonnacchioso e anonimo. Svogliati, al limite dell'indolenza, Halle Berry e Benicio Del Toro; più convincenti i comprimari. Sostanzialmente ignorato dal pubblico.