Nella Londra ottocentesca, il giovanissimo Oliver Twist (Mark Lester) passa dalle angherie di un orfanotrofio alla dura vita di strada, in cui si aggrega a un gruppo di giovani ladruncoli sfruttati dal bieco Fagin (Ron Moody). Il ricco benefattore Brownlow (Joseph O'Conor) decide di prendersi cura di lui, ma la banda continua a perseguitarlo. Tratto dall'omonimo musical teatrale di Lionel Bart (1960), è l'ennesima riduzione cinematografica del celeberrimo romanzo di Charles Dickens. In precedenza, oltre a numerose pellicole risalenti al periodo muto, il classico vittoriano era stato adattato in Oliver Twist di William J. Cowen (1933) e Le avventure di Oliver Twist di David Lean (1948). In particolare, il paragone con quest'ultimo risulta piuttosto impietoso: per quanto spumeggiante e ben interpretato, la versione musicale di Carol Reed non ha la visionarietà e lo spirito dell'eccellente lavoro di Lean. L'edizione italiana, inoltre, esce penalizzata dalla scelta di doppiare le canzoni. Grande successo al botteghino, vinse cinque Oscar: film, regista, scenografia (John Box, Terence Marsh, Vernon Dixon, Ken Muggleston), sonoro, colonna sonora (John Green), oltre a un premio speciale alla coreografa Onna White. Nell'anno di 2001: odissea nello spazio i membri dell'Academy avrebbero potuto fare meglio. Tra le successive riduzioni del libro (tra cui diversi film per la TV) va citato almeno Oliver Twist (2005) di Roman Polanski.