Il poliziotto Pete Nessip (Wesley Snipes) è chiamato, insieme a suo fratello, a scortare uno scomodo testimone (Michael Jeter). Durante il viaggio in aereo, un commando fa saltare il portello e rapisce il testimone, paracadutandosi fuori dal velivolo. Nessip viene sospeso perché non si crede alla sua versione dell'incidente e, dopo la morte del fratello, decide di indagare per conto suo, infiltrandosi nell'ambiente dei paracadutisti acrobatici. Con l'aiuto di Jessie (Yancy Butler), scopre che dietro il rapimento c'è un ex agente della Dea (Gary Busey). Non ci sono solo la presenza di Gary Busey nel cast e i paracadute, per spingere a stabilire un parallelo tra Omicidio nel vuoto e l'ottimo Point Break – Punto di rottura (1991) di Kathryn Bigelow. La pellicola firmata John Badham, però, resta ben lontana dall'illustre modello. Thriller d'azione che vorrebbe reggersi su una serie di scene ad alta tensione, sconta difetti di sceneggiatura che rendono spesso risibili molte situazioni. Confezione ultra patinata; totale inverosimiglianza della trama; antagonisti scritti grossolanamente; scene d'azione non così spettacolari come si chiederebbe a un prodotto del genere: per tutti questi motivi, è un film che non incide. Si racconta che Steven Seagal fosse la prima scelta per il ruolo da protagonista, e molte scene in cui Snipes picchia i cattivi sembrano, in effetti, essere state pensate ad hoc per il re delle risse hollywoodiane anni Novanta.