Marie (Bulle Ogier) è una donna appena uscita di prigione che si muove su un camion, e che deve convivere con le apparizioni fantasmatiche del suo fidanzato, che gli si materializza davanti sotto forma di spettro. A Parigi, Marie incontra Baptiste (Pascale Ogier), che le fa da Cicerone per le vie della capitale transalpina. Bella prova di freschezza e leggiadria per il maestro del cinema francese Jacques Rivette, che si cimenta con un film affascinante e delizioso, venato di elementi mistery e di tonalità rigorosamente virate verso il giallo. La squisitezza della mano del regista, che sembra godere delle proprie divagazioni e dei moti eccentrici che di tanto in tanto si diverte a mettere in campo, in questo caso può vantare anche il ricorso all'en plein air degli scorci parigini, elemento che può essere considerato a tutti gli effetti un indiscutibile valore aggiunto. Rivette dirige con fare aggraziato e femmineo, e nonostante qualche eccesso nella seconda parte (come l'escamotage del gioco dell'oca che amplificare la dimensione naif della propria sofisticatezza), la pellicola si mantiene in equilibrio fino alla conclusione. Scritto dal regista con Suzanne Schiffman e con le sue attrici Pascale Ogier e Bulle Ogier, Le Pont du Nord convince soprattutto per come sia in grado di levigare certe tematiche forti ammorbidendole con brio. Prodotto dal regista Barbet Schroeder.