Guarito da un cancro ai testicoli che ha stroncato la prima parte della sua carriera, il ciclista Lance Armstrong (Ben Foster) si rimette in sella e, convinto che i suoi avversari barino, imposta un “programma” di allenamenti e sostanze dopanti che lo renderanno uno degli sportivi più importanti e vincenti del mondo. Il giornalista David Walsh (Chris O'Dowd), però, sospetta qualcosa.
Basato sul libro Seven Deadly Sins: My Pursuit of Lance Armstrong dello stesso David Walsh, The Program è un biopic sui generis, che si concentra sul “programma” messo in piedi da Armstrong, piuttosto che sullo sviscerarne la personalità e la psicologia. Stephen Frears, lontano dai canoni del cinema raffinato a cui ci ha abituati, si dimostra presto un pesce fuor d’acqua, faticando soprattutto nelle sequenze più movimentate: il ritmo funziona a fasi alterne, anche se la seconda parte è più avvincente della prima e riesce quantomeno a interessare. I dialoghi sono ben scritti, ma sono troppi i passaggi frettolosi e i personaggi di contorno (Floyd Landis, in primis) non approfonditi a dovere. Con una materia di questo tipo, si poteva e si doveva fare di più, nonostante il protagonista Ben Foster sia una scelta azzeccata in un ruolo non semplice. Più interessante e riuscito, sullo stesso argomento, è il documentario The Armstrong Lie firmato da Alex Gibney nel 2013.