La vita del vicedirettore di banca Mario (Diego Abatantuono) cambia quando diventa testimone di alcuni omicidi compiuti dal commissario Viola (Renato Carpentieri). Per scappare da questa scomoda situazione, decide di rifugiarsi in Messico, dove, trovandosi in difficoltà sempre maggiori, stringe amicizia con Alex (Claudio Bisio) e Anita (Valeria Golino). I tre, per sopravvivere, finiscono in giri sempre più loschi.

Tratto dal romanzo omonimo di Pino Cacucci, la pellicola ricalca pedissequamente lo spirito proposto da Gabriele Salvatores nella cosiddetta "trilogia della fuga". Torna nuovamente la voglia di scappare dalla monotonia e dalla quotidianità per trovare la libertà da sempre sognata e dare un nuovo senso alla propria esistenza. Il cast vanta il solito nutrito gruppo di amici del regista: dai bravi protagonisti Diego Abatantuono e Claudio Bisio, alle preziose caratterizzazioni di Antonio Catania, Ugo Conti e Fabrizio Bentivoglio. L'ambientazione cade, però, quando propone una visione del Messico legata ai soliti luoghi comuni, regalando l'immagine esotica e arretrata che ci si aspetta. In calo alla distanza, imane comunque valida la base della commedia tipica di Salvatores, con i suoi risvolti dolceamari, contaminati qui da elementi che strizzano l'occhio al giallo. Due Nastri d'argento: miglior attore protagonista (Abatantuono) e miglior attore non protagonista (Renato Carpentieri).