Impegnato a fermare il ricco imprenditore Dominic Greene (Mathieu Amalric), intenzionato ad impossessarsi delle risorse idriche globali, James Bond (Daniel Craig) deve fare i conti anche con il proprio desiderio di vendetta.

Quando sembrava risorto dalle proprie ceneri con Casino Royale (2006), il mito di James Bond rischia di subire una pericolosa battuta di arresto con il ventiduesimo episodio della serie. Partendo dalla sciagurata idea di concepirlo come un sequel del film precedente, Quantum of Solace prosegue nel portare sullo schermo le origini di 007, senza però riuscire ad arrivare a un atteso punto di contatto tra vecchio e nuovo corso, idealmente sempre più vicini. Frettolosa nella realizzazione, gravata da una sceneggiatura lacunosa, la pellicola innesta l'idea di un'organizzazione su scala mondiale (ben lontana dalla potenza della SPECTRE) senza riuscire a costruire una vicenda in grado di sostenere le ambizioni della produzione. Personaggi bidimensionali e montaggio da videoclip rendono il film un blockbuster che infastidisce i fan della saga e lascia indifferenti gli appassionati dell'action a stelle e strisce. Ridotto a semplice uomo di azione, Daniel Craig fatica a calarsi nella parte: il suo imperscrutabile magnetismo lo imporrà come un perfetto modello di agente segreto moderno nel successivo Skyfall (2012). Efficace nella sua aggressiva originalità il brano dei titoli di testa cantato da Jack White e Alicia Keys.