Otto mesi dopo il massacro al centro medico Miskatonic e la conseguente fuga in Perù, il dottor Herbert West (Jeffrey Combs) e il suo assistente Dan Cain (Bruce Abbott) tornano in Massachusetts per sperimentare nuovamente il siero che riporta in vita i cadaveri. Perfezionamenti tecnici e aberranti colpi di scena in agguato.
Brian Yuzna passa dietro la macchina da presa per dirigere il sequel di Re-Animator (firmato da Stuart Gordon nel 1985 e ispirato al racconto Herbert West rianimatore di Howard Phillips Lovecraft), di cui era stato produttore. Trama esilissima, struttura praticamente inesistente, dialoghi volutamente virati al demenziale: lo script spinge il pedale dell'eccesso e del grottesco, enfatizzando l'impianto visivo e gli effetti speciali (con annesse teste volanti e mani dotate di occhi), ma svilendo la sorprendente anarchia creativa che era alla base del primo capitolo. Ridondante e ripetitivo: alla lunga il giochino annoia. Un divertissement superfluo e gigione, che comunque non mancherà di suscitare gli entusiasmi degli appassionati horror grazie alle abbondanti dosi di splatter. Colonna sonora di Richard Band.
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