Toledo, XV secolo. L'inquisitore Torquemada (Lance Henriksen) è preso da insana passione per la bella fornaia Maria (Rona De Ricci). Tenterà di placare il suo desiderio accusandola di stregoneria e torturandola, ma l'intervento del marito Antonio (Jonathan Fuller) e della levatrice Esmeralda (Frances Bay) stravolgerà gli eventi. Piatto ed esecrabile horror diretto da Stuart Gordon, che si ispira (solo sulla carta) all'omonimo racconto di Edgar Allan Poe (citato, a sproposito, anche attraverso un rimando a Il barile di Amontillado). L'abominevole sceneggiatura di Dennis Paoli vorrebbe denunciare gli abusi e la brutalità dei metodi inquisitori, ma riesce soltanto a risultare ridicola e demenziale: qualche inserto grottesco completamente stonato (la sequenza iniziale), dialoghi da denuncia, effetti speciali pietosi (opera di Greg Cannom) e un presuntuoso (nonché gratuito) sadismo di fondo. Uno dei punti più bassi raggiunti nella non luminosa carriera di Gordon. Cast sprecato nel peggiore dei modi (Henriksen, con tanto di chierica ed espressione luciferina, è imbarazzante); Oliver Reed è il cardinale, Jeffrey Combs è Francisco. Arroganti musiche di Richard Band.