Un'incursione nei segreti privati di Richard Nixon (Philip Baker Hall), oltre il Watergate, nelle ombre private di uno degli uomini più controversi e nell'occhio del ciclone della storia americana recente. Robert Altman dedica a Richard Nixon un curioso film con protagonista il solo Philip Baker Hall, focalizzandosi (ancora una volta a partire da un testo per il teatro) su ciò che seguì il celebre scandalo che costrinse il presidente alle dimissioni. Un'operetta in cui la fiction non riesce però a scalzare la percezione di una mimesi faticosa, come se la messa in scena fosse in realtà troppo impantanata nelle sue implicazioni reali e cronachistiche per provare a spiccare il volo. Un'occasione sprecata nonostante il pathos febbrile di una realizzazione che accumula schermi televisivi intorno alla presenza di Nixon con una coerenza teorica non indifferente, tentando di eludere la letteratura più risaputa e stantia e le pagine e pagine scritte negli anni sul personaggio. Complessivamente vanno registrate però qualche indulgenza di troppo e un'ambiguità sottesa al tono utilizzato, anche se in parte non voluta. «Nixon non mi è mai stato così simpatico prima d'ora» (Roger Ebert).