Cinque ragazzi problematici si incontrano in una stanza virtuale chiamata “Chelsea Teens!” per chattare ed evadere dalle difficoltà quotidiane. Nella stanza i giovani si aprono e si confortano reciprocamente, portando avanti una sorta di terapia di gruppo. Ignorano però che uno di loro è lì per plagiarli e conseguire un obiettivo cinico e crudele. Tratto da una pièce teatrale di Enda Walsh, è il primo film girato in Inghilterra dal veterano dell'horror Hideo Nakata. Superato il problema della rappresentazione visiva della rete con un artificio un po' semplicistico (colori brillanti e psichedelici nel mondo virtuale, fotografia livida e desaturata nel mondo reale), Nakata sviluppa confusamente un canovaccio a metà fra il dramma da camera e il thriller psicologico in cui denuncia il potere manipolatorio dei nuovi mezzi di comunicazione. Riflessione appena abbozzata e toni fastidiosamente moraleggianti per una pellicola che trova in parte riscatto nella buona scelta del cast (su tutti il diabolico Aaron Taylor-Johnson) e in un'estetica vivace e accattivante. Presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes.