Le vicende di alcune persone si intrecciano, ruotando intorno alle malefatte di una potente compagnia petrolifera. Tra loro, l'agente della CIA Bob Barnes (George Clooney), incaricato di compiere un omicidio politico; Bryan Woodman (Matt Damon), analista energetico al servizio del principe Nasir (Alexander Siddig); Bennett Holiday (Jeffrey Wright), avvocato che deve sovrintendere a una fusione tra compagnie; Wasim (Mazhar Munir), disoccupato con ambizioni da terrorista.

Spiccato esempio di cinema corale e impegnato, un thriller-drama a sfondo politico diretto da Stephen Gaghan (anche sceneggiatore), che si ispira liberamente al libro See No Evil: The True Story of a Ground Soldier in the CIA's War on Terrorism di Robert Baer. Violenza, corruzione, ipocrisie: il film descrive senza filtro gli abusi delle alte sfere governative, rimarcando la totale mancanza di etica (annientata in favore di una facile logica del profitto) e le ormai notorie contraddizioni targate Usa, sempre più evidenti nel nuovo millennio. Operazione ambigua e complessa, come la tematica trattata: lo script non è di immediata comprensione e il continuo sovrapporsi di storie e prospettive personali rischia il cortocircuito, nonché la maniera. Gaghan, comunque, si dimostra abile nel manipolare la scottante materia di base, mantenendo un'oggettività e una coerenza invidiabili, e realizza un film stilisticamente senza sbavature (confezione impeccabile: musiche di Alexandre Desplat, fotografia di Robert Elswit) e ideologicamente d'impatto. Cast notevole, con menzione per il volenteroso George Clooney (anche produttore), vincitore di un meritato Oscar come attore non protagonista.