I Tenenbaum
The Royal Tenenbaums
2001
Paese
Usa
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Wes Anderson
Attori
Gene Hackman
Gwyneth Paltrow
Anjelica Huston
Ben Stiller
Luke Wilson
Owen Wilson
Bill Murray
Danny Glover
Seymour Cassel
Kumar Pallana
Grant Rosenmeyer
Jonah Meyerson
Alec Baldwin
Royal Tenenbaum (Gene Hackman) è stato un marito e un padre non esattamente esemplare. I suoi comportamenti superficiali ed egoistici hanno creato grossi problemi soprattutto ai figli che, crescendo, sono stati incapaci di sfruttare a dovere i loro naturali talenti. Giunto ormai a una certa età, Royal proverà a riavvicinarsi ai suoi cari e, se possibile, a rimediare ai suoi errori.
Con solo tre film all'attivo, Wes Anderson traccia con fermezza le coordinate del suo cinema ed è proprio con I Tenenbaum che la sua filmografia trova un punto di riferimento preciso dal quale poi nasceranno i suoi progetti successivi, dettando toni e umori di una poetica originale e spiazzante come poche altre. La costruzione dei quadri e la fissità rassicurante e insieme straniante delle scenografie, i movimenti di macchina, i costumi, i colori e persino ogni canzone che incornicia le singole sequenze (dai Rolling Stones a Paul Simon, da John Lennon ai Ramones passando per Nico ed Elliott Smith nelle sequenze più emblematiche) sono il frutto di un lavoro certosino che sembra voler spostare tutto il peso dell'attenzione sull'involucro, lasciando solo allo spettatore meglio disposto la scoperta di ciò che si cela oltre, sotto la superficie, tra le pagine di una sceneggiatura notevolissima scritta a quattro mani dallo stesso Anderson con Owen Wilson: un copione pieno di dolore, fatto di nevrosi taciute e di poetico disadattamento. Quella de I Tenenbaum è una storia che ha il sapore di una commedia sofisticata, ricca di un umorismo sottile che si muove tra le pieghe del racconto e che si presta a scomparire dietro improvvisi cambi di registro anche drammatici. La figura del patriarca, in maniera più o meno esplicita sempre al centro storie di Anderson, trova qui un ruolo di primo piano, specie nella riflessione che il regista fa sulla famiglia e sulla sua funzionalità come un tutt'uno indissolubile, a dispetto del valore e delle esigenze dei singoli componenti. Godibile, atipico, divertente e profondissimo. Il successo ottenuto dalla pellicola valse al film l'attenzione dell'Academy e una candidatura per la miglior sceneggiatura originale.
Con solo tre film all'attivo, Wes Anderson traccia con fermezza le coordinate del suo cinema ed è proprio con I Tenenbaum che la sua filmografia trova un punto di riferimento preciso dal quale poi nasceranno i suoi progetti successivi, dettando toni e umori di una poetica originale e spiazzante come poche altre. La costruzione dei quadri e la fissità rassicurante e insieme straniante delle scenografie, i movimenti di macchina, i costumi, i colori e persino ogni canzone che incornicia le singole sequenze (dai Rolling Stones a Paul Simon, da John Lennon ai Ramones passando per Nico ed Elliott Smith nelle sequenze più emblematiche) sono il frutto di un lavoro certosino che sembra voler spostare tutto il peso dell'attenzione sull'involucro, lasciando solo allo spettatore meglio disposto la scoperta di ciò che si cela oltre, sotto la superficie, tra le pagine di una sceneggiatura notevolissima scritta a quattro mani dallo stesso Anderson con Owen Wilson: un copione pieno di dolore, fatto di nevrosi taciute e di poetico disadattamento. Quella de I Tenenbaum è una storia che ha il sapore di una commedia sofisticata, ricca di un umorismo sottile che si muove tra le pieghe del racconto e che si presta a scomparire dietro improvvisi cambi di registro anche drammatici. La figura del patriarca, in maniera più o meno esplicita sempre al centro storie di Anderson, trova qui un ruolo di primo piano, specie nella riflessione che il regista fa sulla famiglia e sulla sua funzionalità come un tutt'uno indissolubile, a dispetto del valore e delle esigenze dei singoli componenti. Godibile, atipico, divertente e profondissimo. Il successo ottenuto dalla pellicola valse al film l'attenzione dell'Academy e una candidatura per la miglior sceneggiatura originale.
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