Sam Witwicky (Shia LaBeouf) è uno studente che, dopo aver preso un buon voto, viene premiato con una Chevrolet Camaro del 1974: la vettura, però, di notte si trasforma in Bumblebee, un alieno robotico proveniente da Cybertron e appartenente alla razza degli Autobot.
Primo capitolo di una saga adattata dai personaggi di una serie animata, a loro volta ripresi da una catena di giocattoli per le marche Hasbro e Takara, Transformers è probabilmente il miglior lungometraggio firmato da Michael Bay, regista degli eccessi e autore di kolossal fracassoni e vanamente ambiziosi (Pearl Harbor del 2001). Pur caotico e spettacolare alla maniera del regista, il film risulta caloroso e ingenuamente infantile, capace di trasformare un sogno bambinesco (i giocattoli) in una frenetica realtà cinematografica e cinefila postmoderna, un po' modaiola e, nei limiti, anche di culto. Pur prolisso, nostalgico per alcuni e innovativo per altri, è un esempio perfettamente pop delle potenzialità della CGI e degli effetti speciali in generale. Senza pensarci troppo, bisogna lasciarsi trascinare per godere appieno del suo ludico valore.