Wallace Ritchie (Bill Murray), commesso in un videonoleggio, si reca a Londra per far visita al fratello (Peter Gallagher); il quale, irritato dalla sua completa stupidità e per sbarazzarsi di lui almeno una notte, decide di iscriverlo al programma “Il teatro della vita”. Una particolare serie di equivoci catapulterà Ritchie in mezzo a gangster e assassini, senza mai rendersi conto di non essere affatto all'interno del programma televisivo. Nato come parodia de L'uomo che sapeva troppo (1956) di Alfred Hitchcock, ma basato sul romanzo di Robert Farrar (autore della sceneggiatura con Howard Franklin), questa commedia farsesca sfrutta abilmente l'estro recitativo e il brio scanzonato di un Bill Murray in stato di grazia, che da solo dona significato e senso a un prodotto esclusivamente commerciale e senza grosse ambizioni. Non a caso, infatti, i motivi di interesse finiscono qui: gli espedienti narrativi veramente comici sono pochi e lo stesso attore protagonista inciampa in più di un'occasione in siparietti al limite del ridicolo involontario. Se non altro la durata si mantiene entro i canonici novanta minuti, il che è un sollievo. Musiche di Christopher Young.