Le indagini condotte dal commissario Parrino (Enrico Maria Salerno) sul traffico di droga e prostituzione nella città di Torino rivelano il coinvolgimento di nomi scomodi e assai noti del capoluogo piemontese. Nonostante gli ostacoli il poliziotto, spalleggiato dal giornalista Paolo Ferrero (Luciano Salce), continuerà imperterrito a scavare nel torbido per raggiungere la verità. Poliziesco di denuncia diretto da Romolo Guerrieri, che non brilla nonostante l'assenza dei cliché tanto cari al genere in voga nel corso degli anni Settanta. La ricerca di toni più introspettivi e la mancanza di esplosioni di violenza denotano un desiderio di allontanarsi dallo schematismo di tanti prodotti cinematografici dell'epoca, in particolare da trame che calavano commissari tutti d'un pezzo nel bel mezzo del marcio della società. Lontano da esempi di poliziotto dallo sguardo truce, come il Maurizio Merli visto nel 1975 in Roma violenta di Marino Girolami, il personaggio interpretato da Enrico Maria Salerno sceglie la via dell'inchiesta piuttosto che quella della violenza tout court, ma lo sviluppo prevedibile, i toni confusi (tra momenti drammatici e più leggeri mal amalgamati) e interpretazioni piatte confinano Un uomo, una città a livelli ben più bassi rispetto alle intenzioni autoriali. Ispirato all'omonimo romanzo di Riccardo Marcato e Pietro Novelli; sceneggiatura di Nico Ducci e Mino Roli. Musiche di Carlo Rustichelli.