Prima metà degli anni Venti. Kitty (Naomi Watts) è una ragazza inglese di buona famiglia, viziata e alla ricerca dell'amore vero. Per allontanarsi dalle pressioni materne, decide di sposare il dottor Walter Fane (Edward Norton), un batteriologo con cui, subito dopo il matrimonio, si trasferisce in Cina: qui intreccerà una relazione appassionata con l'ambasciatore inglese Charlie Townsend (Liev Schreiber).

Tratto dal romanzo omonimo di William Somerset Maugham, già alla base di un'altra versione cinematografica del 1934 con protagonista Greta Garbo, il film non riesce mai ad andare oltre alle regole del genere dentro cui è ascritto, il melodramma, rimanendo bloccato tra paletti troppo rigidi. Il risultato è un'opera cui non manca nulla sulla carta – dalla trama tormentata e divisa tra matrimoni, amori e tradimenti, al cast armonioso e capace – eppure l'impressione finale è quella di un compitino svolto discretamente, ma privo di sostanza e sentimenti. Inutilmente enfatico, è inoltre vittima di dialoghi poco pregnanti, personaggi insipidi e avvenimenti troppo repentini.