Vox Lux
Vox Lux
2018
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Brady Corbet
Attori
Natalie Portman
Jude Law
Stacy Martin
Raffey Cassidy
Jennifer Ehle

Miracolosamente scampata da ragazzina a un atto terroristico avvenuto nella sua scuola, Celeste (Raffey Cassidy da adolescente, Natalie Portman da adulta) diventa negli anni successivi una popstar di fama mondiale. Il contatto con l'effimera realtà che la circonda incide sempre di più sulla sua personalità e sul suo attaccamento a quelli che un tempo erano affetti per lei insostituibili.

Brady Corbet, dopo aver esordito a 27 anni con l'interessantissimo L'infanzia di un capo (2015), arriva in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con un’opera seconda che mette ancora più in luce la sua idea di cinema smisuratamente ambizioso, segnato da una sfacciata presunzione, che qui mina alle basi un progetto dalle notevoli potenzialità. Un film che raccoglie influenze e rimandi provenienti dal cinema, dalla televisione e dalla cultura di massa per diventare una riflessione sulla società contemporanea, condotta attraverso il filtro deformante di una protagonista che vive una progressiva perdita di innocenza. Attraverso una narrazione ellittica abbastanza convincente, Corbet accumula suggestioni emotive che mettono in costante relazione la parabola di Celeste, dai tratti quasi metafisici, con il contesto sociale entro cui si muove, azzardando continuamente riflessioni sulle conseguenze del clima di terrore divenuto drammaticamente percepibile in seguito alla tragedia dell'11 settembre. Ma ogni intuizione rimane abbozzata e la complessità del disegno d’insieme diventa vittima di un’autorialità posticcia e superficiale. Imperdonabile l'assenza di un vero contesto entro cui si muovono i personaggi, così come l'irrilevante esibizione finale. Pessimo il ricorso alla voice over (di Willem Dafoe nella versione originale).

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