We Live in Time
We Live in Time
2024
Paesi
Francia, Gran Bretagna
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
John Crowley
Attori
Florence Pugh
Andrew Garfield
Adam James
Aoife Hinds
Gianni Calchetti
Almut (Florence Pugh) è una chef molto ambiziosa e promettente, Tobias (Andrew Garfield) un rappresentante di una multinazionale appena uscito da un divorzio. I due si incontrano per caso e iniziano una storia d'amore intensa, fatta di momenti di gioia ma anche di scelte difficili e profondamente drammatiche.
We Live in Time riscrive il dramma romantico sulle orme dell’indimenticato e straziante Love story di Arthur Hiller: un amore intenso ma non idilliaco o mitizzato, fra due persone normali, spezzato dalla diagnosi fin troppo precoce di un male incurabile. Il guizzo della regia a cura di John Crowley sta nel mescolare presente e passato di questa relazione in un montaggio non cronologico degli eventi che permette di osservare le fragilità e i sentimenti dei protagonisti da più angolature, attraversando diacronicamente tutte le tappe più importanti della loro storia d’amore. Se la sceneggiatura non brilla per originalità quanto a temi trattati e finali lacrimosi, la scrittura dei personaggi segue percorsi non sempre convenzionali resi interessanti dalle interpretazioni, queste davvero pregevoli, di Florence Pugh e Andrew Garfield. Almut è una donna coraggiosa, consapevole dei propri limiti che rovescia lo stereotipo della malattia come condizione invalidante, senza necessariamente tradurlo nella metafora e nella retorica della guerra. La sua apparente freddezza è compensata dalla dolcezza ed empatia di Tobias, un Garfield dagli occhi perennemente velati ed emozionati, molto convincente. Nonostante tutto il film sia permeato da un’infinita dolcezza, il ritratto di questa giovane coppia innamorata non è mai troppo idealizzato e, anzi, sembra volutamente depurato da ogni patina glamour (persino Londra è irriconoscibile) e deriva sdolcinata, per restituire un’immagine dell’amore sintetizzata in semplici gesti di cura e di condivisione quotidiana, momento per momento, che non può lasciare indifferenti.
We Live in Time riscrive il dramma romantico sulle orme dell’indimenticato e straziante Love story di Arthur Hiller: un amore intenso ma non idilliaco o mitizzato, fra due persone normali, spezzato dalla diagnosi fin troppo precoce di un male incurabile. Il guizzo della regia a cura di John Crowley sta nel mescolare presente e passato di questa relazione in un montaggio non cronologico degli eventi che permette di osservare le fragilità e i sentimenti dei protagonisti da più angolature, attraversando diacronicamente tutte le tappe più importanti della loro storia d’amore. Se la sceneggiatura non brilla per originalità quanto a temi trattati e finali lacrimosi, la scrittura dei personaggi segue percorsi non sempre convenzionali resi interessanti dalle interpretazioni, queste davvero pregevoli, di Florence Pugh e Andrew Garfield. Almut è una donna coraggiosa, consapevole dei propri limiti che rovescia lo stereotipo della malattia come condizione invalidante, senza necessariamente tradurlo nella metafora e nella retorica della guerra. La sua apparente freddezza è compensata dalla dolcezza ed empatia di Tobias, un Garfield dagli occhi perennemente velati ed emozionati, molto convincente. Nonostante tutto il film sia permeato da un’infinita dolcezza, il ritratto di questa giovane coppia innamorata non è mai troppo idealizzato e, anzi, sembra volutamente depurato da ogni patina glamour (persino Londra è irriconoscibile) e deriva sdolcinata, per restituire un’immagine dell’amore sintetizzata in semplici gesti di cura e di condivisione quotidiana, momento per momento, che non può lasciare indifferenti.
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