In seguito a una comunicazione radio bruscamente interrotta, James Bond (Sean Connery) giunge in Giamaica e indaga su una serie di omicidi, legati al misterioso scienziato Dottor Julius No (Joseph Wiseman), rifugiatosi sulla piccola isola di Crab Key.

1962, la nascita di un mito. Con la trasposizione cinematografica del sesto romanzo dello scrittore britannico Ian Fleming, si è affacciato sul grande schermo un modello di spy-story che, manipolando gli abituali stilemi del genere, diventerà un modello di riferimento negli anni successivi, tanto da generare la saga più longeva della storia del cinema. Avvincente cocktail di avventura, esotismo e raffinata ironia, il film mette in scena con ritmo sostenuto ed eleganza formale una vicenda smaccatamente inverosimile che racchiude il meglio del cinema d'evasione dell'epoca. Ritmo forsennato, dialoghi accattivanti, location da sogno e una non trascurabile carica erotica codificarono gli ingredienti essenziali di una serie di pellicole ancora oggi oggetto di studio. Celeberrimi il tema musicale di Monty Norman e i titoli di testa di Maurice Binder. Indimenticabile Ursula Andress, “vedova nera” fragile e sensuale. Fu il trampolino di lancio dello scozzese Sean Connery (classe 1930), diamante grezzo modellato dal regista Terence Young a suon di “lezioni” da gentleman inglese e abiti sartoriali di Anthony Sinclair, che al provino decisivo colpì il produttore Albert “Cubby” Broccoli per la sua felina camminata.