Agente 007 – Thunderball: operazione tuono
Thunderball
1965
Paese
Gran Bretagna
Generi
Spionaggio, Avventura
Durata
130 min.
Formato
Colore
Regista
Terence Young
Attori
Sean Connery
Adolfo Celi
Claudine Auger
Luciana Paluzzi
Martine Beswick
Bernard Lee
Desmond Llewelyn
Lois Maxwell
Emilio Largo (Adolfo Celi), numero 2 dell'organizzazione criminale SPECTRE, intende ricattare le potenze occidentali dopo essersi impossessato di una potentissima testata nucleare. James Bond (Sean Connery) si mette sulle sue tracce tra l'Inghilterra e le Bahamas, circondato da belle donne, ingegnosi marchingegni e spietati sicari.
Forte del successo mondiale ottenuto con Agente 007 – Missione Goldfinger dell'anno precedente, anche Thunderball si guadagna un posto di rilievo tra i maggiori incassi della saga. Divenuto celebre per le mirabolanti riprese sott'acqua che occupano gran parte del film, questo quarto capitolo delle avventure dell'agente al servizio segreto di Sua Maestà cerca di proporsi come un compendio ideale delle pellicole precedenti, ma il risultato rimane inferiore alle aspettative: se l'idea di una minaccia globale ordita da una misteriosa organizzazione su scala mondiale affascina e coinvolge, gli sviluppi narrativi si mantengono su binari fin troppo consolidati e l'eccessiva lunghezza finisce per smorzare l'entusiasmo per i suggestivi guizzi visivi (la clinica Shrublands, gli ambienti sinistri in cui si ritrovano i “cattivi”, la residenza Palmyra). Titanico Adolfo Celi con tanto di benda nera sull'occhio, ottimo il reparto femminile, tra cui spiccano Claudine Auger e Luciana Paluzzi, due tra le più conturbanti Bond girls di sempre, e grande spasso con i pirotecnici gadget del reparto Q (uno su tutti il memorabile jet-pack che permette a 007 di volare, di cui «un uomo di mondo non dovrebbe esserne mai privo»). Premio Oscar 1966 ai migliori effetti speciali.
Forte del successo mondiale ottenuto con Agente 007 – Missione Goldfinger dell'anno precedente, anche Thunderball si guadagna un posto di rilievo tra i maggiori incassi della saga. Divenuto celebre per le mirabolanti riprese sott'acqua che occupano gran parte del film, questo quarto capitolo delle avventure dell'agente al servizio segreto di Sua Maestà cerca di proporsi come un compendio ideale delle pellicole precedenti, ma il risultato rimane inferiore alle aspettative: se l'idea di una minaccia globale ordita da una misteriosa organizzazione su scala mondiale affascina e coinvolge, gli sviluppi narrativi si mantengono su binari fin troppo consolidati e l'eccessiva lunghezza finisce per smorzare l'entusiasmo per i suggestivi guizzi visivi (la clinica Shrublands, gli ambienti sinistri in cui si ritrovano i “cattivi”, la residenza Palmyra). Titanico Adolfo Celi con tanto di benda nera sull'occhio, ottimo il reparto femminile, tra cui spiccano Claudine Auger e Luciana Paluzzi, due tra le più conturbanti Bond girls di sempre, e grande spasso con i pirotecnici gadget del reparto Q (uno su tutti il memorabile jet-pack che permette a 007 di volare, di cui «un uomo di mondo non dovrebbe esserne mai privo»). Premio Oscar 1966 ai migliori effetti speciali.
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