Agostino
1962
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
102 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Mauro Bolognini
Attori
Paolo Colombo
Ingrid Thulin
Mario Bartoletti
John Saxon
Agostino (Paolo Colombo) è un ragazzino che frequenta la terza media e ha un rapporto di affetto morboso con la madre (Ingrid Thulin). In vacanza al Lido di Venezia, la donna viene corteggiata, e ricambiata, dal giovane Renzo (John Saxon). Agostino, soffrendo della situazione, cercherà di sganciarsi dal rapporto con la madre, prima cercando di fare amicizia con dei ragazzi del posto e poi andando in cerca della prima esperienza sessuale. Tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia, Agostino è una nuova variazione sul tema della giovinezza da parte di Mauro Bolognini, che aveva peraltro già frequentato la prosa dello scrittore nel precedente La giornata balorda (1960). Gli va riconosciuto il coraggio di portare una storia così torbida al cinema, ancora più spigolosa se consideriamo il contesto storico-sociale dei primi anni Sessanta. Fulcro di tutto è la crescita e la perdita dell'innocenza, temi affrontati con pertinenza e aderenza ai personaggi: il dolore di Agostino risiede nel cominciare a capire che esiste un mondo crudele e tutt'altro che accomodante al di fuori dell'abbraccio sicuro della madre. Una realtà fatta di classi sociali e maldicenze, percorsa sotterraneamente da una certa dolorosità anche nell'avvicinarsi al mondo del sesso, rappresentato in modo ambiguo e oscuro. Una sorta di travagliata “pubertà emotiva“, restituita attraverso le sfumature contrastate del bianco e nero e per mezzo di dialoghi allusivi talvolta troppo barocchi e innaturali. Problema che si aggiunge a quello di un'eccessiva andatura da romanzo, da parola scritta più che da scrittura per immagini: appare decisamente abusato, ad esempio, l'uso della voce fuori campo.
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