Fatti di gente per bene
1974
Rai Play
Paesi
Italia, Francia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
120 min.
Formato
Colore
Regista
Mauro Bolognini
Attori
Giancarlo Giannini
Catherine Deneuve
Fernando Rey
Tina Aumont
Paolo Bonacelli
Marcel Bozzuffi
Nel 1902 Bologna è scossa da un caso di cronaca nera: nella sua casa viene trovato morto il conte Francesco Bonmartini (Paolo Bonacelli). Dapprima i sospetti ricadono su una domestica, ma pochi giorni dopo i dubbi più pressanti si dirigono sulla famiglia socialista e benestante dei Murri, alla quale appartiene la moglie del conte, Linda (Catherine Deneuve).
Mauro Bolognini, in questo caso, predilige un coté meno letterario del solito per sposare un approccio maggiormente improntato al verismo e alle componenti più ruvide insite nell'osservazione della realtà. In particolare siamo nell'ambito della cronaca nera, e nella fattispecie in uno dei primi esempi di quelli che oggi sono conosciuti come “processi-spettacolo” in virtù della grande attenzione mediatica che generano. Attraverso una notevole ricostruzione d'epoca, con i costumi di Gabriella Pescucci e la scenografia di Guido Josia, Bolognini indaga elegantemente su come un processo giudiziario possa diventare politico in determinate circostante e con delle specifiche premesse, lavorando sulla ricostruzione e sulla messa a punto di ogni dettaglio. Di fatto si sottolinea in più di un'occasione come l'ideologia cattolica influenzi il lavori d'indagine del severo Ispettore Stanzani (Marcel Bozzuffi), sottolineando una congiuntura non certo casuale. Giannini che interpreta Tullio Murri è all'apice della sua carriera, ma anche il resto del cast è in formissima. Pure troppo, a dire il vero, con un zelo che rasenta la stonatura: qua e là la bravura e l'irreprensibilità, degli interpreti ma anche della confezione, soffocano l'insieme, silenziando in parte i grandi temi in gioco e restituendone una versione cristallina ma leggermente imbalsamata e depotenziata.
Mauro Bolognini, in questo caso, predilige un coté meno letterario del solito per sposare un approccio maggiormente improntato al verismo e alle componenti più ruvide insite nell'osservazione della realtà. In particolare siamo nell'ambito della cronaca nera, e nella fattispecie in uno dei primi esempi di quelli che oggi sono conosciuti come “processi-spettacolo” in virtù della grande attenzione mediatica che generano. Attraverso una notevole ricostruzione d'epoca, con i costumi di Gabriella Pescucci e la scenografia di Guido Josia, Bolognini indaga elegantemente su come un processo giudiziario possa diventare politico in determinate circostante e con delle specifiche premesse, lavorando sulla ricostruzione e sulla messa a punto di ogni dettaglio. Di fatto si sottolinea in più di un'occasione come l'ideologia cattolica influenzi il lavori d'indagine del severo Ispettore Stanzani (Marcel Bozzuffi), sottolineando una congiuntura non certo casuale. Giannini che interpreta Tullio Murri è all'apice della sua carriera, ma anche il resto del cast è in formissima. Pure troppo, a dire il vero, con un zelo che rasenta la stonatura: qua e là la bravura e l'irreprensibilità, degli interpreti ma anche della confezione, soffocano l'insieme, silenziando in parte i grandi temi in gioco e restituendone una versione cristallina ma leggermente imbalsamata e depotenziata.
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