Amen
Amen
2011
Paese
Corea del Sud
Genere
Drammatico
Durata
72 min.
Formato
Colore
Regista
Kim Ki-duk
Attori
Kim Hye-na
Kim Ki-duk
Una giovane ragazza coreana (Kim Ye-na) giunge a Parigi, in cerca dell'amato Hee Byung-soo. Non trovandolo, segue le poche indicazioni a disposizione e decide di proseguire il suo viaggio, anche a costo di fare l'elemosina. Attraversa Venezia e Avignone, ma senza risultati: del compagno non vi è traccia, mentre una misteriosa figura (Kim Ki-duk) che indossa una maschera a gas la insegue ovunque si rechi. Primo film di finzione di Kim dopo la crisi artistico-esistenziale del triennio 2008-2011, Amen palesa da ogni punto di vista l'enorme difficoltà del regista asiatico nel superamento del proprio “blocco”. Come già auspicato nel coevo Arirang (2011), la necessità è quella di una ripartenza, di un “nuovo inizio” che azzeri in maniera pressoché totale i risultati raggiunti precedentemente. Un percorso tuttavia fin troppo consapevole e ombelicale, fitto di simbologie elementari (su tutte quella della gravidanza, vista – appunto – come combattuta rinascita) e ingenuità posticce e compiaciute: l'audio di bassa qualità, il montaggio approssimativo e la modestia della vicenda sono artifici costruiti e poco plausibili, che restituiscono in chi guarda l'opposto di quella sensazione di sincerità che furbescamente si vorrebbe suggerire. Amen è un film “di raccordo” (fra la vecchia carriera conclusasi bruscamente con Dream, nel 2008, e la resurrezione inaugurata con il Leone d'oro veneziano a Pietà, del 2012), malriuscito e stucchevole, nonché una mezza dichiarazione d'intenti – perché fra le righe si avverte la ferma volontà di riprendere, mutatis mutandis, a lavorare – balbettante destinata a lasciare insoddisfatti sia i fan di Kim Ki-duk che i neofiti. Presentato in concorso al 59° Festival Internazionale del Cinema di San Sebastian nel 2011.
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