Anna (Silvana Mangano) è una suora che lavora in un ospedale milanese come infermiera. È amata e ben voluta da tutti, sia dai medici che dai pazienti, per il suo carattere docile e accogliente. Un giorno giungerà in ospedale un malato di nome Andrea (Raf Vallone), in cui Anna riconosce l'uomo di cui era innamorata prima di prendere i voti, quando era ancora una ballerina di night club. Girato in inglese per essere facilmente esportabile e solo secondariamente doppiato in italiano, Anna è un melodramma piuttosto canonico, sia nella narrazione sia nelle scelte stilistiche, audace però nel raccontare la forte e coraggiosa scelta della protagonista di cambiare drasticamente vita per seguire la sua vocazione spirituale. La pellicola prova anche a mettere in luce la difficoltà della donna nel mantenere fede alle sue promesse quando un grande amore torna dal passato per metterla alla prova, o quasi. Lattuada dirige con mano sicura, cercando di lasciare al centro delle sue inquadrature la figura di Silvana Mangano, protagonista assoluta, nonostante sarebbe stato necessario ritagliare un maggiore spazio ai personaggi di contorno (anche lo stesso ex amante Andrea rimane sullo sfondo). Celeberrimo il ballo della Mangano sulle note della samba El Negro Zumbon, omaggiato anche da Moretti in Caro diario (1993). Fu il più grande successo commerciale nella carriera di Lattuada e il primo film italiano nella storia a raggiungere il miliardo di lire di incasso al botteghino. In un piccolissimo ruolo appare l'allora esordiente Sophia Loren, accreditata come Sofia Lazzaro. Fotografia di Otello Martelli, colonna sonora di Nino Rota.