Senza pietà
1948
Paese
Italia
Generi
Drammatico, Sentimentale, Noir
Durata
90 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Alberto Lattuada
Attori
Carla Del Poggio
John Kitzmiller
Giulietta Masina
Folco Lulli
Pierre Claudé
Lando Muzio
Daniel Jones
Enza Giovine
Toscana, 1944-45. In treno per raggiungere il fratello, Angela (Carla Del Poggio) finisce ben presto su una cattiva strada che, contro la sua volontà, la conduce in prigione e in un giro di prostituzione. Conoscerà un soldato afroamericano (John Kitzmiller) che si innamorerà di lei e proverà in tutti i modi a liberarla dal tremenda situazione in cui si trova.
In pieno clima neorealista, Alberto Lattuada firma una pellicola decisamente calata in questa corrente, ma anche incline a una certa estetica americana più dinamica e frizzante. Un film ben scritto (sceneggiatura di Fellini, Pinelli e lo stesso Lattuada), ben interpretato (memorabile la Del Poggio, moglie del regista dal 1945) e confezionato a dovere (fotografia di Aldo Tonti, colonna sonora di Nino Rota modellata sulle musiche religiose afro-americane), forte di una regia efficace che, solo a tratti, scivola in un evitabile patetismo. Un'opera dalla doppia anima (il realismo schietto del cinema italiano e l'aura più ingombrante tipica delle storie melodrammatiche) sullo smarrimento provocato dalle atrocità della guerra, che ha subìto una lavorazione travagliata a causa della presenza di malavita e prostituzione (con tanto di difficili accordi della produzione con le bande che popolavano realmente l'area) e di una notevole ristrettezza di mezzi. Girato tutto in esterni in esterni nella zona della pineta del Tombolo e a Livorno. Nastro d'argento a Giulietta Masina, che interpreta la giovane prostituta Marcella. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia, dove non ottenne l'accoglienza sperata, soprattutto dalla critica italiana.
In pieno clima neorealista, Alberto Lattuada firma una pellicola decisamente calata in questa corrente, ma anche incline a una certa estetica americana più dinamica e frizzante. Un film ben scritto (sceneggiatura di Fellini, Pinelli e lo stesso Lattuada), ben interpretato (memorabile la Del Poggio, moglie del regista dal 1945) e confezionato a dovere (fotografia di Aldo Tonti, colonna sonora di Nino Rota modellata sulle musiche religiose afro-americane), forte di una regia efficace che, solo a tratti, scivola in un evitabile patetismo. Un'opera dalla doppia anima (il realismo schietto del cinema italiano e l'aura più ingombrante tipica delle storie melodrammatiche) sullo smarrimento provocato dalle atrocità della guerra, che ha subìto una lavorazione travagliata a causa della presenza di malavita e prostituzione (con tanto di difficili accordi della produzione con le bande che popolavano realmente l'area) e di una notevole ristrettezza di mezzi. Girato tutto in esterni in esterni nella zona della pineta del Tombolo e a Livorno. Nastro d'argento a Giulietta Masina, che interpreta la giovane prostituta Marcella. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia, dove non ottenne l'accoglienza sperata, soprattutto dalla critica italiana.
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