Non c'è pace tra gli ulivi
1950
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
107 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Giuseppe De Santis
Attori
Raf Vallone
Lucia Bosé
Folco Lulli
Maria Grazia Francia
Dante Maggio
Michele Riccardini
Vincenzo Talarico
Piero Tordi
Reduce di guerra, il pastore Francesco (Raf Vallone) si vendica del ricco Agostino Bonfiglio (Folco Lulli), reo di aver rubato molte pecore alla sua famiglia, sottraendogli gran parte del gregge. Scoperto e condannato a quattro anni di carcere, decide di fuggire: verrà inseguito dall'acerrimo nemico, oltre che dalla bella Lucia (Lucia Bosé), mancata sposa di Bonfiglio. Dopo lo straordinario Riso amaro (1949), Giuseppe De Santis persevera nell'analisi dell'antico mondo rurale, mettendo in scena passioni archetipiche e irrefrenabili che esplodono prepotentemente, facendo presagire la tragedia. La sceneggiatura, firmata dal regista con Carlo Lizzani, Libero De Libero e Gianni Puccini, tratteggia una sorta di melodramma in bilico tra neorealismo (l'ambientazione primitiva e impattante), aura favolistica e inserti sociologici, in cui la miseria di un'Italia uscita dallo sfacelo del Secondo conflitto mondiale è veicolata dalla brutale avidità di Bonfiglio e dalle prevaricazioni che le classi più povere sono costrette a subire. De Santis rimane coerente alla propria poetica di base, girando con uno stile personalissimo (non scevro da barocchismi funzionali alla narrazione) e mette in scena la strisciante corruzione nazionale, simbolizzata dai sanguigni contrasti contadini; il tutto con un rigore ammirevole e un senso etico da manuale (basti pensare all'uccisione di Maria Grazia, sorella di Francesco interpretata da Maria Grazia Francia: una delle sequenze più disturbanti dell'intera pellicola). Anomalo e incisivo: da riscoprire. Lucia Bosé, in ogni caso, non è mai stata tanto bella. Colonna sonora di Goffredo Petrassi, fotografia di Piero Portalupi.
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