Per riscattare la fattoria del padrone Arthur Hoggett (James Cromwell), il maialino Babe parte con miss Esme (Magda Szubanski) alla volta di una fiera da esposizione. Rimarrà bloccato in un'infernale megalopoli e guadagnerà il rispetto di altri animali salvandoli dalla prigionia. Secondo capitolo (dopo Babe – Maialino coraggioso, diretto da Chris Noonan nel 1995) sulle avventure del celebre “maialino coraggioso”. George Miller, anche sceneggiatore con Judy Morris e Mark Lamprell, passa dietro la macchina da presa e confeziona uno scialbo apologo sull'integrazione e l'armonia che, al pari dell'originale, umanizza gli animali per rendere più accattivante l'impianto favolistico e moraleggiante. Il risultato è ripetitivo e noiosetto, nonostante i numerosi momenti frenetici, e il citazionismo dell'ambientazione (la tentacolare città che rimanda a Metropolis di Fritz Lang, 1927) si rivela forzato e pretenzioso. Le idee latitano, così come l'originalità: in ogni caso, impossibile non avvertire un latente senso di tenerezza per l'ingenuità dell'operazione. Musiche di Nigel Westlake, fotografia di Andrew Lesnie. Candidato a un Oscar per la canzone That'll Do di Randy Newman.