«Ognuno ha un talento speciale»: questa è la convinzione che anima il giovane Eddie Adams (Mark Wahlberg), lavapiatti molto “dotato”. L'incontro con il regista di film per adulti Jack Horner (Burt Reynolds) e con l'attrice Amber Waves (Julianne Moore) cambierà per sempre la vita del ragazzo che in breve tempo diventa una stella del cinema hard col nome di Dirk Diggler. Tanto spettacolare e inarrestabile sarà la sua ascesa quanto fragoroso il declino.

Vagamente ispirato alla vita del porno divo John Holmes, l'opera seconda di Paul Thomas Anderson è un'epopea tragicomica, un affresco ironico, impietoso ma mai moralistico, di un'umanità allo sbando incapace di riscattare la propria ineluttabile mediocrità. Guardandosi allo specchio, alla fine del film, Dirk prende consapevolezza di un fallimento individuale e collettivo: lui e tutta la factory guidata da Jack Horner, nel corso degli anni, non sono stati in grado di superare i propri limiti, di evitare gli stessi errori e di ritrovarsi a dover ricominciare da capo, più incattiviti, disillusi e amareggiati. Emblematico in tal senso il passaggio dai problematici ma vitali anni settanta (in cui il cinema hard manteneva comunque una sua dignità artistica) all'edonismo reaganiano, epoca di individualismo e superficialità tanto feroci quanto grotteschi e volgari (il passaggio del porno al video e a uno status di amatorialità). Guardando a Robert Altman (la costruzione corale dell'intreccio) e Martin Scorsese (i due piani-sequenza che aprono e chiudono il film), Anderson si conferma talento cristallino e audace con grande padronanza tecnica e narrativa, pur rischiando spesso e volentieri di mettere troppa carne al fuoco. Cast sontuoso, con Burt Reynolds e Julianne Moore (entrambi nominati all'Oscar) primi della classe.

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