Cats
Cats
2019
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Genere
Musical
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Tom Hooper
Attori
James Corden
Judi Dench
Idris Elba
Jennifer Hudson
Jason Derulo
Rebel Wilson
Taylor Swift
Ian McKellen
Francesca Hayward
Tutti i gatti del quartiere di Jellicle si ritrovano per l'annuale ballo e per festeggiare il vecchio gatto Old Deuteronomy (Judi Dench), loro capo. Nel corso della festa uno dei gatti sarà scelto e avrà l'onore di ascendere al paradiso dei Jellicle Cats, l'Heaviside Layer.
Stroncato all'unanimità dalla critica internazionale, la versione di Cats firmata da Tom Hooper è un disastro senza appello di fronte al quale è legittimo inarcare più di un sopracciglio. Il regista premio Oscar per Il discorso del re (2010) sceglie una via filologica rispetto al musical originario di Andrew Lloyd Webber, che si rivela però completamente fallimentare sul piano cinematografico, con un andirivieni costante di felini che raggiunge, sul grande schermo, un livello di saturazione prossimo al ridicolo e impossibile da digerire. Il dispendio di coreografie e forze in campo è sulla carta massiccio, ma Hooper dà l’idea, come già fatto in parte nel suo precedente musical Le misérables (2012), di sbandare per eccesso di velleitaria generosità su tante scelte espressive piuttosto monolitiche, ottuse e in fin dei conti deliberatamente suicide, primi piani inclusi. La confezione voleva con ogni probabilità giocare sul sicuro, ma l’operazione ha finito col portare con sé un tossico e insostenibile quantitativo di rischio che si è rivelato una zavorra insormontabile in grado di affossare tutto e tutti. Con più una dimensione teatrale, giocoforza stonata e fuori posto se trapiantata a forza in una sala cinematografica, malamente gonfiata da una CGI e da una performance capture tendente all’umanoide e assolutamente irricevibile nella maniera interlocutoria e azzardata in cui viene proposta (le reazioni sconcertate per il look dei felini, che aveva suscitato sgomento fin dall’uscita del primo trailer, si sono dunque rivelate assolutamente legittime al cospetto del prodotto finito). Fiasco colossale anche al botteghino statunitense, dove nella prima settimana è andato poco oltre i 6 milioni di euro, mentre tra le recensioni più feroci riservate a Cats meritano almeno una segnalazione gli epigrammi di Peter Travers su Rolling Stone (“Cats non andrebbe mostrato nemmeno a un cane”) e di Edward Douglas su The Beat (“La cosa peggiore successa ai gatti dai tempi dei cani”). “Questo o damo ar gatto!”, si potrebbe sentenziare alla fine della fiera citando con un pizzico di malizia l’Alberto Sordi di Un americano a Roma (1954).
Stroncato all'unanimità dalla critica internazionale, la versione di Cats firmata da Tom Hooper è un disastro senza appello di fronte al quale è legittimo inarcare più di un sopracciglio. Il regista premio Oscar per Il discorso del re (2010) sceglie una via filologica rispetto al musical originario di Andrew Lloyd Webber, che si rivela però completamente fallimentare sul piano cinematografico, con un andirivieni costante di felini che raggiunge, sul grande schermo, un livello di saturazione prossimo al ridicolo e impossibile da digerire. Il dispendio di coreografie e forze in campo è sulla carta massiccio, ma Hooper dà l’idea, come già fatto in parte nel suo precedente musical Le misérables (2012), di sbandare per eccesso di velleitaria generosità su tante scelte espressive piuttosto monolitiche, ottuse e in fin dei conti deliberatamente suicide, primi piani inclusi. La confezione voleva con ogni probabilità giocare sul sicuro, ma l’operazione ha finito col portare con sé un tossico e insostenibile quantitativo di rischio che si è rivelato una zavorra insormontabile in grado di affossare tutto e tutti. Con più una dimensione teatrale, giocoforza stonata e fuori posto se trapiantata a forza in una sala cinematografica, malamente gonfiata da una CGI e da una performance capture tendente all’umanoide e assolutamente irricevibile nella maniera interlocutoria e azzardata in cui viene proposta (le reazioni sconcertate per il look dei felini, che aveva suscitato sgomento fin dall’uscita del primo trailer, si sono dunque rivelate assolutamente legittime al cospetto del prodotto finito). Fiasco colossale anche al botteghino statunitense, dove nella prima settimana è andato poco oltre i 6 milioni di euro, mentre tra le recensioni più feroci riservate a Cats meritano almeno una segnalazione gli epigrammi di Peter Travers su Rolling Stone (“Cats non andrebbe mostrato nemmeno a un cane”) e di Edward Douglas su The Beat (“La cosa peggiore successa ai gatti dai tempi dei cani”). “Questo o damo ar gatto!”, si potrebbe sentenziare alla fine della fiera citando con un pizzico di malizia l’Alberto Sordi di Un americano a Roma (1954).
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