Titta Di Girolamo (Toni Servillo) vive da anni in un albergo di Lugano riciclando i soldi della mafia. Una volta a settimana fa uso di eroina e non è in buoni rapporti con la ex moglie e i figli. L'incontro con la bella barista Sofia (Olivia Magnani) incrinerà per sempre la sua coltre di solitudine.
Secondo lungometraggio firmato dal talentuoso Paolo Sorrentino e seconda di molte collaborazioni con l'attore-feticcio Toni Servillo, Le conseguenze dell'amore costruisce intorno all'enigmatico personaggio di Titta Di Girolamo una profonda riflessione esistenziale sulla fame di relazioni umane, impossibile da ignorare anche a costo della propria vita. Ambientando l'azione in una soporifera e silenziosa Lugano, Sorrentino impiega funzionalmente le atmosfere rarefatte, il vuoto e l'assenza di contatti, trasformando la ripetitiva e alienante routine di Titta, sempre uguale a se stessa, in una penosa catena di disperazione che solo la discreta presenza di Sofia potrà spezzare, con la delicatezza imperturbabile della goccia d'acqua che scava la roccia. La visionarietà del cineasta emerge in particolare in alcune sequenze di dirompente potenza, come il momento in cui il protagonista fa ricorso alla droga o come il finale di pacata tragicità. Memorabile performance di Toni Servillo, ieratico e aforistico, apparentemente impossibile da scalfire ma allo stesso tempo di umana, commovente, fragilità. Straordinaria fotografia di Luca Bigazzi e ottima colonna sonora che spazia dai Mogwai a Ornella Vanoni. Presentato in concorso a Cannes, vincitore di cinque David di Donatello e quattro Nastri d'Argento.