Scott (Robert Ryan) è un ufficiale della Guardia Costiera, tormentato dagli incubi dopo essere sopravvissuto a un bombardamento in mare. L'incontro con la misteriosa Peggy (Jaon Bennett) e con suo marito Tod (Charles Bickford) scuoterà il suo già provato subconscio. Alle prese in America con un noir girato per gli Studios della RKO, Renoir con questo film è riuscito solo in minima parte a plasmare il genere secondo le sue esigenze espressive. Molto promettente è la sequenza onirica di apertura, che richiama il Renoir più sperimentale del periodo muto. Purtroppo molto dello sviluppo narrativo successivo non è all'altezza di queste premesse, dimostrandosi ostaggio di dinamiche prevedibili e scontate. Il tema della cecità, centrale già nel titolo del romanzo di partenza None So Blind di Mitchell Wilson, viene affrontato in modo puramente letterario. I personaggi ripropongono con scarsa inventiva gli stereotipi classici della femme fatale, dell'uomo-preda e dell'artista umorale e violento. L'aspetto che tuttavia indebolisce di più il film è il modo in cui importanti snodi della trama vengono risolti frettolosamente e senza il minimo approfondimento psicologico. Quello che di suo Renoir riuscì ad infondere nella pellicola si deve per intero alla sua enorme capacità tecnica, all'epoca nel pieno della maturità. Alcuni movimenti di macchina, fugaci ma straordinari, lasciano il segno in un lungometraggio che, nella sua totalità, resta nella memoria più per qualche singola suggestione che per il risultato complessivo.