Cari compagni!
Dorogie Tovarischi!
2020
Paese
Russia
Genere
Drammatico
Durata
116 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Andrej Končalovskij
Attori
Julia Vysotskaya
Vladislav Komarov
Andrei Gusev
Yulia Burova
Sergei Erlish
URSS, 1962. Lyudmila (Julia Vysotskaya) è una convinta militante che nutre un’incrollabile fiducia negli ideali comunisti e un profondo disprezzo per ogni forma di dissenso. Dopo aver assistito a una terribile sparatoria su degli scioperanti però, le sue certezze inizieranno a vacillare anche perché, da quel giorno, sua figlia sembra essere sparita nel nulla.
Quattro anni dopo Paradise, Andrei Konchalovsky torna a fare i conti con la Storia, questa volta però lasciando da parte la narrazione simbolica e contorta del film precedente per sposare invece uno sguardo decisamente più classico e lineare. Cari compagni! è infatti un film dalla struttura solida e compatta, addirittura sin troppo elementare in alcuni passaggi, dove la storia individuale della protagonista si rispecchia perfettamente all'interno della Storia del suo Paese. Infatti, proprio come gli ideali e le certezze politiche di Lyudmila vacillano davanti alla spietata egemonia comunista, un'intera nazione deve cedere il passo all'illusione di un futuro migliore (forte soprattutto delle battaglie vinte durante la recente Seconda guerra mondiale) e cominciare a fare i conti con una realtà estremamente severa e sconcertante della quale non si aveva avuto la minima percezione. Konchalovsky è bravo nel farsi da parte e lasciare che sia il suo film a emergere in tutta la ferocia (la lunga sequenza della sparatoria) e lo strazio del caso (il tesissimo blocco centrale dedicato alla ricerca della ragazza), restituendo un clima completamente asettico e serrato in cui la verità e la menzogna si sovrappongono minacciando di sciogliere anche i legami più stretti. Peccato per un inizio assonnato e indolenzito e un finale sotto tono rispetto alle premesse, ma la parte centrale funziona bene ed è incisiva al punto giusto. Se il melodramma funziona a singhiozzo, resta comunque un'operazione affascinante anche solo per la storia narrata, un evento realmente accaduto e poi secretato sino agli anni Novanta. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Quattro anni dopo Paradise, Andrei Konchalovsky torna a fare i conti con la Storia, questa volta però lasciando da parte la narrazione simbolica e contorta del film precedente per sposare invece uno sguardo decisamente più classico e lineare. Cari compagni! è infatti un film dalla struttura solida e compatta, addirittura sin troppo elementare in alcuni passaggi, dove la storia individuale della protagonista si rispecchia perfettamente all'interno della Storia del suo Paese. Infatti, proprio come gli ideali e le certezze politiche di Lyudmila vacillano davanti alla spietata egemonia comunista, un'intera nazione deve cedere il passo all'illusione di un futuro migliore (forte soprattutto delle battaglie vinte durante la recente Seconda guerra mondiale) e cominciare a fare i conti con una realtà estremamente severa e sconcertante della quale non si aveva avuto la minima percezione. Konchalovsky è bravo nel farsi da parte e lasciare che sia il suo film a emergere in tutta la ferocia (la lunga sequenza della sparatoria) e lo strazio del caso (il tesissimo blocco centrale dedicato alla ricerca della ragazza), restituendo un clima completamente asettico e serrato in cui la verità e la menzogna si sovrappongono minacciando di sciogliere anche i legami più stretti. Peccato per un inizio assonnato e indolenzito e un finale sotto tono rispetto alle premesse, ma la parte centrale funziona bene ed è incisiva al punto giusto. Se il melodramma funziona a singhiozzo, resta comunque un'operazione affascinante anche solo per la storia narrata, un evento realmente accaduto e poi secretato sino agli anni Novanta. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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