First Cow
First Cow
2019
Paese
Usa
Generi
Western, Drammatico
Durata
121 min.
Formato
Colore
Regista
Kelly Reichardt
Attori
John Magaro
Orion Lee
Toby Jones
Scott Shepherd
Gary Farmer
Inizio del Novecento, Oregon. Un cuoco taciturno (John Magaro) instaura un'amicizia con un immigrato cinese (Orion Lee). Ben presto diventeranno soci in affari producendo un innovativo e buonissimo dolce culinario. Tuttavia, per procurarsi il latte necessario alla ricetta, dovranno mungere di nascosto la mucca di un ricco nobile inglese giunto in America per cercare fortuna.

A tre anni di distanza dal precedente Certain Women (2016), Kelly Reichardt torna in cabina di regia allontanandosi dall'universo femminile per raccontare una storia dal sapore western (con una chiave di rilettura simile a quella già operata nel 2010 con Meek’s Cutoff). First Cow usa lo spunto di un'insolita amicizia per provare a riflettere sul cinismo ciclico e costante del capitalismo, simboleggiato in apertura dall'arrivo di una nave merci e continuamente richiamato dall'avidità dei personaggi (i due protagonisti alle prese con la "ricetta segreta" e il nobile inglese proprietario della mucca al centro del racconto). In una sorta di parodia al genere cinematografico più avido per eccellenza, il percorso del film ricalca molti topoi del western per rivisitarlo secondo quella che diventa una missione culinaria: non si vedono pistole, ma molti utensili da cucina; niente rapine al treno, ma fugaci furti di latte bovino. Le intenzioni e la struttura del progetto sono quindi sicuramente valide e stimolanti, così come la regia della Reichardt che ancora una volta dimostra di saper maneggiare il linguaggio destreggiandosi in sequenze di rara sapienza narrativa e usando al meglio le immagini per comunicare con lo spettatore. Tuttavia il film presenta anche diversi momenti di stanca e, soprattutto nella prima parte, fatica a entrare in sintonia con i personaggi e a coinvolgere come dovrebbe dimostrandosi più prolisso del dovuto e accusando più di qualche vuoto tematico. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2020.
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