Goodbye South, Goodbye
Nan guo zai jian, nan guo
1996
Paese
Taiwan
Genere
Drammatico
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Hou Hsiao-hsien
Attori
Hsiang Hsi
Hsu Kuei-Ying
Annie Shizuka Inoh
Jack Kao
Kao (Jack Kao) è un gangster di quart'ordine che non gode più di nessun rispetto e, per lui, ottenere ciò che vuole è diventata un'impresa proibitiva. Il film di Hou Hsiao-hsien (Città dolente del 1989, Millenium Mambo del 2001) in cui più che in ogni altro si respira nitidamente la sensazione di erranza, di cosa significhi peregrinare senza identità, specialmente in un paese, Taiwan, che per ritagliarsi una propria identità autonoma ha dovuto interfacciarsi con problematiche di ogni genere. Un'opera che somiglia a una sequela di gesti apparentemente inutili, ma costantemente elevati a simboli universali e a specchi di una condizione generale: è proprio questo uno dei meccanismi che rende Hou Hsiao-hsien un osservatore lodevole, non invadente, che resta lontano non per pigrizia o inconsistenza analitica, ma per mantenere una salutare distanza da ogni cosa, senza la quale sarebbe impossibile sporgersi per vedere meglio. A permeare Goodbye South, Goodbye c'è un calore sempre sottile, ma che sa elettrizzare e colpire lo spettatore in ogni sequenza, dalle semplici conversazioni telefoniche del protagonista, fino alle sessioni amorose, andando a scoprire zone remote e sotterranee dell'intimo e, al contempo, producendo una rilettura interessante del film di viaggio, che si fa più metaforico che concreto. Rispetto a Good Men, Good Women (1995), altro lungometraggio di Hou Hsiao-hsien che cerca di fare i conti con la contemporaneità, è un'opera più netta e allo stesso tempo, come spesso accade nel cinema del regista, meravigliosamente impalpabile.
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