Città dolente
Beiqing chengshi
1989
Paese
Taiwan
Generi
Storico, Drammatico
Durata
157 min.
Formato
Colore
Regista
Hou Hsiao-hsien
Attori
Tony Leung Chiu-wai
Shu-fen Hsin
Chen Sown-yung
Alla fine del conflitto del 1945 e una volta sbarazzatasi dei giapponesi che l'avevano invasa durante la Seconda Guerra Mondiale, l'isola di Taiwan è diventata sede di un governo indipendente dalla forte identità nazionale.

Un'opera dal respiro singolare, più unico che raro. La fermezza totale delle inquadrature di Hou Hsiao-hsien, anche se dettagliate e sfaccettate, rende il film a prima vista impenetrabile, ma si rivela assai ricco – a livello storico, politico e antropologico – per gli spettatori che hanno la pazienza di approcciarvisi più in profondità. Non basta infatti né il primo livello di lettura, né tantomeno la prima visione, per metabolizzare Città dolente: tutto va ripensato e digerito, per comprendere appieno un così complesso omaggio all'epica nazionalistica, che non è mai stata così poco telefonata e priva di retorica. Il flusso della narrazione di Hou Hsiao-hsien è infatti rilassato e rasserenato, ma anche puntellato da scossoni e terremoti non indifferenti, che non concendono punti di riferimento e appigli di nessun genere. Eccellente è poi il modo in cui Hou Hsiao-hsien riesce a far dialogare particolare e universale, costruendo una storia a misura di individuo, dove la storia dei personaggi si muove all'interno e nell'ombra della Storia con la S maiuscola. La delicatezza dello sguardo del regista di rado ha raggiunto una compostezza così alta, interiore, e pertinente, arrivando a toccare apici di bellezza che, lentamente e progressivamente, trascendono nella pura meraviglia. Leone d'oro a Venezia.
Maximal Interjector
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