Il Re di Staten Island
The King of Staten Island
2020
Chili
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Paese
Usa
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
136 min.
Formato
Colore
Regista
Judd Apatow
Attori
Pete Davidson
Marisa Tomei
Steve Buscemi
Pamela Adlon
Bel Powley
Maude Apatow
Bill Burr
Domenick Lombardozzi
Moisés Arias
Machine Gun Kelly
Kevin Corrigan
Jimmy Tatro

Scott (Pete Davidson) è un ventenne di Staten Island che passa le sue giornate a fumare canne ed esercitarsi per diventare un tatuatore (senza grande successo): passatempi di un giovane immaturo, che non riesce a superare il trauma della morte del padre pompiere, avvenuta quando aveva sette anni. Il trasferimento della sorella (Maude Apatow) al college e la relazione della madre (Marisa Tomei) con Ray (Bill Burr), un altro pompiere, costringeranno Scott a cambiare la sua routine.

Judd Apatow torna a dirigere un membro del cast del Saturday Night Live dopo Un disastro di ragazza (2015) e sceglie Pete Davidson, ritenuto da molti un piccolo prodigio: tra i più giovani membri dello show di sempre, è uno dei comici più conosciuti negli Stati Uniti, complici anche alcune vicende della sua vita privata. La forza di Davidson, però, è sempre stata la capacità di incorporare le sue disgrazie (dalla morte del padre pompiere avvenuta l’11 settembre 2001 ai problemi di salute, fisica e mentale) nella sua routine comica e Il re di Staten Island rappresenta un nuovo tassello in questa evoluzione: collaborando alla sceneggiatura, Davidson dà vita a una commedia semi-autobiografica, in cui un giovane immaturo impara a fare i conti con il fantasma del padre. Il tema centrale del film è ovviamente la crescita, l’emancipazione, non tanto attraverso la realizzazione dei propri sogni, quanto più attraverso l’umanizzazione dei propri miti. Le sequenze migliori sono proprio dedicate alla scoperta dei difetti del padre che, da eroe senza macchia e modello inimitabile, si trasforma in un uomo fallibile, in carne e ossa, un ricordo concreto, invece di quello bidimensionale dell’altarino fotografico in soggiorno. Peccato per la durata un po’ eccessiva che lascia spazio ad alcuni momenti di stanca, come spesso accade per Apatow. Nel complesso, però, il film riesce a evitare sia eccessivi patetismi sia sboccate volgarità, anche grazie a un cast misurato e composto da comprimari di ottimo livello, tra cui va obbligatoriamente citato Steve Buscemi.

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