Imprint – Sulle tracce del terrore
Imprint
2006
Paesi
Usa, Giappone
Genere
Horror
Durata
60 min.
Formato
Colore
Regista
Takashi Miike
Attori
Billy Drago
Michié
Shihō Harumi
Magy
Shin'ichi Tokuhara
Takao Handa
Yūki Kudō
Un giornalista americano (Billy Drago) è alla ricerca di Komomo (Michié), una prostituta giapponese conosciuta molti anni prima nel corso di un viaggio. Giunto su un'isola sede di un misterioso bordello incontra la giovane sfigurata (Yūki Kudō), la quale inizia un terribile racconto sulla sua amata Komomo.
Tredicesimo capitolo della serie americana Masters of Horror e unico episodio a non essere stato trasmesso in tv per l'estrema violenza e la scabrosità delle tematiche, salvo poi trovare distribuzione direttamente in home-video per il pubblico di tutto il mondo. Uno dei pochi titoli della filmografia di Takashi Miike pienamente ascrivibile al genere horror e certamente fra i suoi film più estremi e visivamente disturbanti (insieme ad Audition del 1999, Ichi the Killer del 2001 e Il canone del male del 2012), è un'opera che a differenza dei tradizionali j-horror preferisce mostrare l'orrore piuttosto che evocarlo solamente. Ambientato su un'isola di prostitute, luogo infernale di perdizione e dannazione, è la storia di un uomo che scava senza sosta verso un'orribile verità destinata a essere come per Edipo la sua condanna. Tra flashback ingannatori e mezze rivelazioni, Miike inscena un campionario di sadismi ed efferatezze con l'intento di disgustare e far rabbrividire anche lo spettatore più abituato al genere, costruendo un film che sceglie di manifestare quello che generalmente resta fuori campo (la tortura) o costituisce un tabù (aborto, incesto) per gettare chi guarda, come il suo protagonista, in un abisso che fino a quel momento gli è sempre stato tenuto nascosto. Che tutto questo avvenga all'interno di una produzione televisiva è l'ennesimo sberleffo di un regista che ha costruito il suo cinema sull'infrazione di ogni regola. Tratto dal racconto Bokkee, Kyotee (1999) di Shimako Iwai.
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